La vita comincia a 50 anni. Ma ne siamo davvero certi? Questa affermazione può essere sicuramente smentita dagli oltre sessanta over 65 che frequentano il Centro culturale per seniores a Ribera. Un luogo ricreativo realizzato e reso possibile grazie ai fondi dell’8xmille della Caritas diocesana di Agrigento.
«Il centro pastorale per seniores ci ha aiutato ad uscire dalla solitudine, la più brutta malattia da cui siamo affetti noi anziani. Incontrarci e confrontarci ci ha permesso di far nascere dei rapporti non so-lo egoistici ma anche solidali. Inoltre ascoltare gli altri mi ha aiutato a capire più me stessa migliorando il mio modo di rapportarmi con la vita». È entusiasta e le brillano gli occhi Marianna Pianelli, responsabile del laboratorio di cucito e ricamo del centro pastorale seniores, quando ci parla della sua esperienza nel centro culturale. Un luogo in cui si cerca di allontanare la solitudine, di essere ancora parte integrante di questa società e utili, soprattutto alle nuove generazioni.
La Caritas diocesana di Agrigento, utilizzando i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, è una delle prime in Italia ad avere scommesso e puntato sugli anziani o sarebbe meglio dire sui diversamente giovani. Lo ha fatto attraverso un progetto “Ingrana la terza” da cui sono nati tanti piccoli “sottoprogetti” che hanno portato a realizzare, in giro per la Diocesi, iniziative ed attività rivolte alla terza ed alla quarta età. Anche nella nostra provincia, è abbastanza alto il numero di anziani che vivono in solitudine, delle volte anche provando un senso di “vergogna” nel vivere questo status. È dunque stato naturale che Caritas diocesana si occupasse di aiutare i seniores a vivere una vita attiva e piena di attività.
Il Centro pastorale seniores di Ribera è uno dei Centri nati in Diocesi (ne troviamo uno anche a Menfi, Chiesa Madre, e ad Agrigento, parrocchia San Pio X) frequentato prevalentemente da donne, «gli uomini – ci spiega Letizia Santino referente per la terza età di Caritas diocesana – preferiscono coltivare l’orto o ritrovarsi in qualche bar con gli amici» in cui molteplici sono le attività svolte. Dalla ginnastica dolce al laboratorio di cucito e ricamo, dal laboratorio digitale o a quello di educazione alimentare o sulle emozioni.
Tre volte a settimana, un gruppo di signore, si ritrova nei locali dell’oratorio Carlo Acutis della Chiesa Madre, destinati alle attività del Centro per il corso di cucito e ricamo. «La peculiarità di questo laboratorio – ci spiega Letizia Santino – è che utilizzando solo tessuti riciclati (smontando vestiti non più alla moda o inutilizzabili) si realizzano dei nuovi manufatti, ad esempio delle borse per la spesa. Un modo ecologico e circolare di riuso di un bene».
Ma in questi anni quello che sembrava impossibile è stato realizzato: portare giovani e anziani a confrontarsi, a raccontarsi ed a scoprirsi. Lo si è fatto con i corsi digitali in cui un giovane è stato la guida nel mondo digitale di un anziano spiegandogli come usare lo smartphone, come fare una videochiamata o inviare una foto con WhatsApp. E di contro l’anziano ha raccontato la sua storia, la sua vita offrendo al giovane la possibilità di conoscere un mondo nuovo, un mondo lontano, a lui sconosciuto.
Ma il confronto anche tra coetanei anche se si sono superati i 70 anni è sempre arricchente e a tratti entusiasmante. Lo si è compreso ad esempio nel laboratorio sull’emotività, perché essere anziani non significa non provare più emozioni anzi, molto spesso queste sono difficili da canalizzare e affrontare in modo sereno.
Quindi se pensate che devolvere il vostro 8xmille alla Chiesa cattolica sia una cosa inutile e priva di senso crediamo proprio che state sbagliando, anzi firmando per l’8xmille alla Chiesa cattolica per-metterete a Marianna e alle sue amiche/compagne del centro pastorale per seniores di continuare a “crescere” insieme e che la solitudine sia per tutti i seniores coinvolti nelle varie attività di Caritas diocesana solo un brutto ricordo.