“Credo che l’Europa non ci sia. La somma di tanti egoismi non fa comunità. Il dare agli altri il peso di affrontare problemi che son di tutti non è trovare soluzioni. Stiamo dimostrando un’Europa un po’ vile che non vuole guardare la realtà e si preoccupa solo dei propri interessi”. Lo ha detto l’arcivescovo di Agrigento e presidente di Caritas italiana, card. Francesco Montenegro, intervenendo, venerdì 24 agosto, a Tgcom24 sul caso della Nave Diciotti, ormeggiata al porto di Catania con 170 persone a bordo. “Non capisco una politica gridata o che fa il braccio di ferro e una comunità europea che di comunità ha poco – ha aggiunto il porporato -. Sono anche sconcertato perché vedere degli uomini trattati come cose, come oggetti, come pacchi parcheggiati su una nave, che devono subire continuamente altre sofferenze, mi fa venire un’altra preoccupazione: quale sarà il nostro futuro? Se non riusciamo più a creare una convivenza più umana, un’accoglienza che, condivisa con gli altri Stati, permetta a questi uomini di avere una vista più serena, noi ci troveremo in grosse difficoltà… La storia di questa nave – ha proseguito – è sintomatica di un modo di non volere affrontare il problema; di volere dimostrare una forza che in effetti non c’è perché – ha detto il cardinale – credo che nessuno possa fermare la storia, come nessuno riesce a fermare il vento”.
“Queste gente ha voglia di vivere e noi stiamo dicendo che loro non hanno il diritto di farlo”. A proposito di “una frase che diciamo: ‘rimandiamoli indietro’”. Il cardinale ha ricordato le parole di un vescovo africano: “‘Se ritornano indietro e si mettono a mendicare muoiono o finiscono in carcere e muoiono o finiscono nel deserto e muoiono’. Concluse dicendo: ‘Questa gente è già morta’, mentre per noi diventa una liberazione e non ci interessa come andrà a finire.”
#Diciotti