Un’intensa emozione ha avvolto, giovedì 10 aprile, la Chiesa Madre di Favara gremita in ogni ordine di posto, in occasione della rappresentazione della lauda medievale “Donna de Paradiso”,tratta dall’opera di Jacopone da Todi, portata in scena in preparazione alla Pasqua dalle Associazioni San Calogero e 101.
L’evento, curato con sensibilità e passione dal direttore artistico e regista Giovanni Giglia, ha offerto al pubblico un’esperienza di grande impatto emotivo e spirituale.
Dopo il saluto iniziale dell’arciprete don Nino Gulli, gli interpreti si sono calati nei rispettivi ruoli con profonda intensità.
Particolarmente toccanti le interpretazioni di don Salvatore Casà, nei panni di Cristo crocifisso, e di Giusy Moscato, che ha dato voce e volto a una Maria addolorata e straziata, capace di commuovere l’intera platea. Non meno incisivi Carmen Virone (Maddalena) e Lillo Zarbo (Nunzio), che hanno contribuito alla forza drammatica dell’opera, così come prezioso è stato l’apporto artistico di Marcella Lattuca, Luisa Lo Verme, del coro dell’Associazione “The Angels” diretto da Raffaella Vinciguerra, e dell’orchestra dell’istituto scolastico “Andrea Camilleri”, guidata dal Maestro Graziano Mossuto e coordinata dalla dirigente scolastica Rosetta Morreale. Determinante per la resa scenica, trucco e costumi realizzati da Enza Caramazza e dal supporto della suggeritrice Giovanna Abate. La serata, condotta con grazia da Antonietta Vita, ha visto impegnate ben 65 persone tra orchestrali, coristi e attori, tutti uniti in una performance corale che ha saputo fondere magistralmente arte e fede. Il cuore della rappresentazione si è concentrato sul dolore lacerante della Madonna, madre di Cristo, nel contemplare la sofferenza del Figlio sulla croce, evocando scene che, da secoli, continuano a ispirare riflessione e commozione.
Il pubblico, colpito dalla forza delle immagini e dalla profondità del messaggio, ha seguito la rappresentazione in religioso silenzio, visibilmente coinvolto dal pathos e dalla spiritualità che permeavano l’intera opera.
Frutto della collaborazione tra diverse realtà del territorio: associazioni culturali, istituzioni ecclesiastiche e scuole, la rappresentazione ha avuto come obiettivo quello di offrire una vera e propria immersione spirituale in vista della Pasqua, dimostrando come la bellezza dell’arte possa ancora oggi toccare il cuore e l’anima delle persone.
Nel discorso finale il registra ha voluto ringraziare tutti per aver reso questo momento indimenticabile.