Forania di Cammarata: la visita pastorale dell’Arcivescovo Alessandro

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    A conclusione della visita pastorale nella forania di Cammarata (vedi programma), che include anche San Giovanni Gemini e Casteltermini, risuona l’appello che l’arcivescovo Alessandro Damiano ha lanciato nell’omelia della messa conclusiva nella Chiesa Madre di Casteltermini ai sacerdoti, alle autorità e all’assemblea dei fedeli: “Siamo corresponsabili del bene comune e dobbiamo lavorare insieme per perseguirlo”. E monsignor Damiano lo ha dimostrato svolgendo la sua visita pastorale con uno stile familiare, come il “pastore” che viene ad ascoltare, chiedendo di conoscere non solo le realtà ecclesiastiche, ma anche quelle laiche che gli hanno “aperto la porta”.

    Con la Messa di inizio nella Chiesa Madre di Cammarata ha subito dichiarato la sua gioia nel “sostare” in questi tre paesi dell’entroterra che lo hanno accolto con gratitudine, scoprendolo “padre” schietto e incoraggiante che si è speso instancabilmente per incontrare quante più realtà locali. Nell’incontro con i Carabinieri delle diverse caserme è emersa la necessità di un’azione congiunta a favore dei giovani che devono essere attenzionati, e anche nel dialogo con l’Asp Distretto Casteltermini si è posto l’accento sui ragazzi che spesso fanno uso di psicofarmaci e di sostanze stupefacenti ignari delle conseguenze devastanti. Con il Corpo Forestale si è, invece, parlato della salvaguardia del territorio boschivo. Non poteva mancare l’incontro con la solidarietà che per l’arcivescovo Alessandro è un valore evangelico e umano. Nel territorio cammaratese e sangiovannese si è tradotto nella visita all’Associazione L’Arca onlus che gestisce un centro diurno con attività laboratoriali per ragazzi “eccezionalmente abili” e di supporto per le loro famiglie. I ragazzi de L’Arca hanno accolto con gioia l’arcivescovo, mentre i volontari hanno auspicato una sempre maggiore sinergia con la comunità ecclesiale.

    A Casteltermini l’arcivescovo è stato ricevuto dall’Associazione Il Sorriso che promuove iniziative per superare l’emarginazione sociale del disabile e della sua famiglia, frantumando le barriere di pregiudizi. Non sono mancati momenti toccanti in cui mons. Damiano ha invitato a essere particolarmente uniti nella preghiera, come le visite agli anziani e agli ammalati, rincuorati dalla sua presenza perché si sono sentiti abbracciati da Cristo, ma anche alle famiglie che hanno subito gravi lutti a cui ha ricordato le tre nascite di chi ha fede: quella alla vita, quella di ingresso nella comunità cristiana con il battesimo e quella al cielo. Importante l’incontro con i Consigli pastorali e affari economici ai quali l’arcivescovo Alessandro ha indicato la responsabilità di essere “insieme tessitori di speranza” con azioni di bene nella collaborazione reciproca. Nelle omelie di ogni celebrazione, l’arcivescovo ha dato spunti di vita di fede: nella Chiesa Madre di San Giovanni Gemini ha fatto memoria del beato padre Pino Puglisi, formatore di coscienze nella carità; nel Santuario di Maria Santissima Cacciapensieri a Cammarata ha citato San Giovanni Paolo II, ribadendo che con il battesimo diventiamo pietre vive scolpite dallo Spirito per edificare la Chiesa; nel Convento dei Cappuccini a San Giovanni Gemini ha esortato a interrogarci con quale modalità siamo vigilanti, cioè attivi nel far arrivare oggi il Regno di Dio; nella Chiesa di Santa Domenica (Batia) di Cammarata, dove si venera Maria Ausiliatrice, ha messo in risalto la figura della Madonna che ci invita a fare ciò che il Signore ci chiede e ad attenzionare chi ha bisogno; nella Chiesa del Carmelo a Casteltermini ha detto che non c’è presenza dello Spirito, se non c’è comunione; nella Chiesa Maria Ausiliatrice a Casteltermini ha ribadito che la condizione per seguire Gesù è riposizionare la propria vita conformandosi a Lui crescendo nella fede che va verificata, purificata e consolidata.
    Momenti di intensa spiritualità le varie adorazioni eucaristiche dal grande raccoglimento silenzioso. Significativa la visita alle Amministrazioni comunali di Cammarata, San Giovanni Gemini e Casteltermini che hanno ribadito l’impegno a promuovere il benessere dei cittadini così come l’arcivescovo li ha esortati a fare sull’esempio di Cristo. Entusiasmante l’accoglienza degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado dei tre paesi che hanno allietato mons. Damiano con performance artistiche e riflessioni, interagendo direttamente con lui anche con domande impegnative riguardanti la sua vocazione e il suo ruolo o come la chiesa possa favorire la pace o contrastare la mafia. I dirigenti scolastici hanno dichiarato la ferma convinzione che scuola e chiesa debbano collaborare per promuovere un’educazione integrale.
    A Casteltermini l’incontro con i bambini del catechismo e i loro genitori, in cui mons. Damiano ha lanciato un messaggio alle famiglie, prime promotrici della fede mentre ai catechisti è affidato il lavoro di cesello. A Cammarata e San Giovanni Gemini ha dialogato con i giovani delle Comunità parrocchiali a cui mons. Damiano ha ricordato di essere intrecciatori di relazioni belle per costruire con gli altri molti “preziosi tappeti persiani”. L’arcivescovo ha voluto “tastare con mano” alcune attività in cui il lavoratore coopera al progetto creativo dimostrando che ancora qui si può costruire un avvenire. Si è recato nell’Azienda zootecnica di Francesco Madonia dove si allevano le pezzate nere per la produzione di un latte, al Consorzio del Tumarrano attività associativa rilevante di produttori e caseificatori, alla Joeplast s.p.a. leader nella produzione di plastiche da riciclo. Ha anche benedetto la posa della prima pietra dei nuovi locali della impresa edile Di Piazza s.r.l.
    Si sono presentati all’arcivescovo Alessandro come testimoni di integrazione perché ospitano minori stranieri non accompagnati, le Comunità “Maria Ausiliatrice Longo”, “Ubuntu e Hope” gestite dalla Cooperativa La Grande Famiglia e “Prospettive future”. Gli operatori per la testimonianza di carità hanno rinnovato la loro missione di aiuto sperando che i giovani intraprendano questo percorso. Ai commercianti l’arcivescovo ha rimarcato la necessità di manifestare passione per l’essere umano con la promozione e custodia del bene comune. Ha suggerito, altresì, di incentivare i percorsi storico-religiosi dei tre paesi, che hanno percepito la sua visita come un’immensa benedizione.
    I sacerdoti della forania hanno sentito la gioia delle Comunità ecclesiali per la presenza dell’arcivescovo: don Davide Trizzino ha notato come mons. Damiano sia stato colpito favorevolmente dai numerosi giovani che operano nelle comunità locali; don Gianluca Arcuri come sia stata reciprocamente arricchente la visita incentivando a essere testimoni di speranza; don Giovanni Gattuso, vicario foraneo, come la presenza dell’arcivescovo abbia rimesso al centro la dimensione ecclesiale della chiesa; don Carmelo Lo Bue come abbia aiutato a riscoprire potenzialità umane e territoriali; don Giorgio Casula come sia stata fonte di incoraggiamento l’ascolto che l’arcivescovo ha riservato a tutti con empatia e partecipazione.

    Irene Catarella