Emergenza incendi, Co.N.Al.Pa. : ritardi nella manutenzione, esposto alle procure di Agrigento e Sciacca

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Canadair in azione al largo di Agrigento

Domenico Bruno, presidente della delegazione agrigentina “Beato Rosario Livatino” del Co.N.Al.Pa. (Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio) in una lunga e dettagliata nota del 28 luglio u.s., denuncia come “in questi giorni, la città di Agrigento ha assistito  ad un viavai di Canadair dalla costa agrigentina verso l’entroterra. Ogni anno – continua Bruno – piromani e incendiari appiccano il fuoco al nostro importante patrimonio boschivo… l’anno scorso, sono andati in fumo ben 36 mila ettari di boschi di macchia mediterranea.. Abbiamo – prosegue –  organizzato un flash mob nella pineta sotto Piazza Ugo La Malfa ad Agrigento (bruciata per ben due volte), contemporaneamente alla nostra altre manifestazioni di associazioni in tutte le città dell’isola per sensibilizzare il governo regionale.

Domenico Bruno Presidente Co.N.Al.Pa. Sez. di Agrigento

Ben 100 associazioni naturaliste e ambientaliste tra cui il Co.N.Al.Pa. di Agrigento – dice il Presidente –  il primo giugno 2021, hanno inviato a tutte le Prefetture dell’isola altrettanti inviti ai rappresentati del governo, per sollecitare il governo Regionale siciliano ad attivare tutti i mezzi possibili e immaginabili di prevenzione e repressione, mediante pattugliamento h 24 dei boschi e delle riserve naturali. A seguito dell’incontro, molto cordiale, tra il Prefetto di Agrigento e i rappresentanti del Co.N.Al.Pa Agrigento e del coordinamento Regionale “Salviamo i Boschi di Sicilia” del 18 Giugno u.s., avevamo sviluppato – dice Bruno –  la speranza che qualcosa quest’anno sarebbe stata messa a punto per invertire i risultati disastrosi della stagione antincendio, applicando il piano regionale contro gli incendi”. Il presidente Bruno entra poi nei particolari e nella nota invita gli Enti Pubblici “a ripulire le scarpate delle strade, i terreni incolti, i viali parafuoco e delle piste forestali... invita soprattuto a non  lasciare le erbe tagliate mista a spazzatura sulle scarpate delle strade.

Mai si era assistito – continua –  alla distruzione quasi completa di un bosco come ‘Monte Cavallo’ in agro di Cianciana, ‘Matarana’ in agro di Siculana, ‘Mendolito’ in agro di Agrigento, sino a sfiorare le case di Favara, per non parlare di ‘Galluzzo’ in agro di Licata, e i boschi di Caltabellotta e Sambuca di Sicilia. Motivo per cui Co.N.Al.Pa Agrigento e i rappresentanti provinciali del Coordinamento SalviAmo i boschi di Sicilia – conclude –  hanno presentato un esposto denuncia sia alla Procura della Repubblica di Agrigento che di Sciacca”. 

La memoria di Livatino. “Vorremmo ricordare ai governanti siciliani, ai Sindaci, ai politici agrigentini e siciliani che il 9 Maggio u.s. erano all’interno della Cattedrale di Agrigento ad assistere alla beatificazione del giudice Rosario Livatino che il magistrato beato portava avanti le inchieste sugli incendi boschivi, coadiuvato dagli investigatori del Corpo Forestale di Agrigento. Ad ogni incendio chiedeva lumi sulle cause, studiava i piani regionali per la prevenzione degli incendi boschivi che, anche allora, non venivano applicati nei tempi e nei modi previsti anche della legge 47/75. In quegli anni. – continua Bruno che con Livatino da commissario del Corpo forestale siciliano, collaborò col magistrato martire nelle prime inchieste in materia ambientale – non c’erano tutti questi incendi boschivi e le fiamme si spegnevano a terra con i flabelli e le piccole autobotti della Forestale montati sulle campagnole. Oggi malgrado i canadair, droni, foto trappole ecc, che comportano un grande dispendio di soldi pubblici, non si riesce ad avere il controllo della grave situazione. Serve – conclude –  un impegno quotidiano e fare memoria perché, forse, qualcuno ha già dimenticato”.

Canadair in azione al largo della costa agrigentina (foto Petrone)