Licata, in marcia per la legalità e la fratellanza “viva Licata libera, viva Licata bella!”

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Il suono delle campane a festa della chiesa del Carmine di Licata, che ha salutato il passaggio del lungo corteo dei partecipanti al “Cammino per la legalità e la fratellanza”, ha voluto essere l’ennesimo messaggio di speranza, di gioia e di rinascita, offerto al popolo licatese, particolarmente provato dai numerosi, quotidiani diremmo, fatti di cronaca nera che ne hanno caratterizzato la vita cittadina.

La manifestazione, che ha visto la partecipazione di quasi 1500 persone, si è tenuta sabato 21 ottobre 2023, su iniziativa congiunta del sindaco Angelo Balsamo, del presidente del consiglio comunale, Anna Triglia, e del clero locale. Tra i presenti, oltre alle autorità civili, delle Forze dell’Ordine e del clero cittadino, l’arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, il vice presidente regionale dell’associazione antiracket, Eugenio Di Francesco e il licatese deputato regionale, Angelo Cambiano. Presenti anche tutti i componenti della giunta municipale, numerosi consiglieri comunali, rappresentanti di partiti politici, organizzazioni sindacali di categoria, gruppi scout, componenti dell’Azione Cattolica, i rappresentanti della “Chiesa Cattolica Ecumenica di Cristo”, e tanti giovani e bambini, con i loro cartelloni riportando frasi quali “Se ognuno fa qualcosa, si può fare molto” di don Pino Puglisi di cui sabato 21 ricorreva il giorno della memoria liturgica; ma ancora  “La scuola contro le mafie”; e, riportato sia in inglese che in italiano, un pensiero del Servo di Dio, don Vincenzo Morinello,  portato dagli alunni dell’omonimo istituto, presente anche con un nutrito numero di Suore guidate dalla madre Generale Suor Maria Agnese, che così recita: “I  have heard of social questions, economic questions. Gentlemen, there is only one questione: the question of love”, “Ho sentito parlare di questione sociale, questione economica, questione politica. Signori la questione è una sola: la questione dell’amore”.

Durante il corteo, che ha percorso alcune delle principali vie del centro città, non si è mai inneggiato contro qualcuno, ma sempre a favore della legalità, della fratellanza, del bene comune e del vivere civile, scandendo continuamente lo slogan “Viva Licata libera, viva Licata bella”.

Oltre ai brevi saluti iniziali e di ringraziamento del sindaco Balsamo e del presidente del consiglio, Triglia, l’unico ad avere preso la parola, sia in apertura che a chiusura della manifestazione, è stato l’Arcivescovo, mons. Alessandro Damiano, che ha aperto il suo intervento richiamando il patto denominato “Licata sicura”, sottoscritto il 13 ottobre  2021, dall’ex Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciuffa e dell’allora sindaco di Licata, Giuseppe Galanti, alla presenza dello stesso Arcivescovo, dei rappresentanti provinciali delle Forze dell’ordine e di un esponente  dell’Ufficio Scolastico Provinciale; patto della sicurezza pubblica e della sicurezza urbana nel territorio di Licata con il quale Prefettura e Comune si sono impegnati a promuovere “azioni integrate” volte al miglioramento della sicurezza pubblica e urbana nel territorio di Licata,  ed alla  costituzione di una “Cabina di Regia”, coordinata da un delegato del Prefetto, il cui scopo è quello di avviare iniziative nell’ambito della sicurezza partecipata, promuovere  un maggiore coinvolgimento dei cittadini e stimolare una presenza attiva sul territorio (vedi qui).

Nel chiudere questo suo primo intervento, il Pastore della Chiesa agrigentina, ha voluto consegnare ai presenti gli insegnamenti di tre grandi testimoni: il beato don Pino Puglisi che, parlando del “noi” auspicava che quel “noi” possa essere il nostro  perché , come si legge in uno dei cartelloni sopra citati: “se ognuno fa qualcosa, si può fare molto”; il secondo testimone ricordato da don Alessandro è il Beato  Rosario Livatino, giudice vittima della mafia,  che ha incentrato la propria vita ed attività  sulla credibilità dei fatti, con la famosa frase a lui attribuita: “Nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”; per poi  chiudere con una frase di Mahatma Gandhi, l’uomo della Pace: “Sii il cambiamento del mondo. Sii tu a pensare e ad agire legalmente”. E a conclusione della “fiaccolata”, mentre il Vescovo, rivolgendosi nuovamente a tutti i partecipanti, ha sottolineato come una “Camminata può valere più di tante parole: assumiamo un impegno affinché – ha detto – attraverso il Padre nostro, la nostra testimonianza possa raggiungere le generazioni future. Sottolineo che il male esiste,  getta la sue esche e alcuni fanno galoppinismo del male; per questo dobbiamo avere a cuore l’uomo quale immagine di Dio”, il sindaco Angelo Balsamo ha continuato a ripetere, assieme ai bambini più piccoli, lo slogan “Viva Licata Libera, viva Licata bella”, mentre il presidente del consiglio comunale, Anna Triglia ha  chiuso esternando la propria soddisfazione e, quella degli organizzatori tutti, per la riuscita della manifestazione, “questa – ha detto – è la città di Licata che vogliamo. Insieme ce la faremo!”

Franco Morello