Domenica 27 novembre la Comunità civile ed ecclesiale di Santa Elisabetta si è stretta attorno alla signora Silvia Calvo – nata a Rosolini (SR) il 28/11/1922 – per festeggiare insieme a Lei il centesimo anno di vita. Dopo la celebrazione eucaristica, nella Chiesa madre, presieduta dall’arciprete don Giuseppe Gelo, in rendimento di grazie al Signore per il dono della vita, nell’oratorio parrocchiale è seguito il momento di festa con il taglio della torta. Presente al momento anche il sindaco Mimmo Gueli, che, in un posto sulla sua pagina Facebook scrive di Lei: “Donna semplice e operosa, prezioso patrimonio di tradizioni, di valori culturali e civili nella cui esistenza è racchiusa la forza della memoria e dell’identità della nostra piccola comunità. Con affetto e compiacimento partecipiamo e condividiamo con la famiglia e la comunità intera questo straordinario evento.”
Pubblichiamo il testo della lettera che Alfonsa Fiore, nipote della Signora Silvia, ha letto in occasione del lieto evento e che ripercorre le tappe della sua vita.
Cara nonna Silvia,
ancora non mi sembra vero che stiamo festeggiando lo straordinario traguardo del tuo primo secolo di vita, circondata dall’affetto della tua famiglia, degli amici e dell’intera comunità sabbettese. Se penso al tuo vissuto, ho la sensazione di rivivere le gesta di un eroe epico che ha compiuto imprese eccezionali.
La vita ti ha messo a dura prova facendoti conoscere il dolore a soli otto anni, quando subisci la prematura scomparsa di tua madre. Costretta ad abbandonare la scuola, ti prendi cura di tua sorella e di tuo fratello minori mentre tuo padre si trova in Libia in missione militare. Ma ad un certo punto incontri l’uomo della tua vita: nonno Giovanni, ricco proprietario terriero, di una bontà e di una mitezza uniche, che ti adora e ti rispetta.
Purtroppo dopo il matrimonio perdi il tuo primogenito, appena nato. Ma la vita, che prima ti toglie, immediatamente dopo, ti concede di gioire con la nascita di mia mamma, la vostra bambolina, la luce dei vostri occhi.
Finalmente, costruisci una splendida famiglia per mezzo della quale raggiungi la piena felicità. Ma questo periodo idilliaco dura molto poco. Infatti, presto nonno Giovanni si ammala di cancro e muore dopo un anno dall’insorgere della malattia lasciandoti sola con una bambina da crescere e un padre da accudire che nel frattempo si ammala di alzheimer.
Tu, con la caparbietà che ti contraddistingue ti risollevi e vai avanti seppure con tanti sacrifici e mille difficoltà. Per amore di tua figlia ti trasferisci pure in un’altra città lasciando il tuo paese natale.
Hai sempre lavorato molto, ti sei dedicata con tutta te stessa a noi nipoti e alla tua unica figlia, anteponendo i nostri bisogni alle tue necessità, perché per te la famiglia è sacra.
Infatti quando penso a te mi viene immediatamente in mente l’immagine di una grande quercia che con salde radici ci ha quotidianamente accudito e protetto con infinito affetto, trasmettendoci quei veri valori di cui tutt’ora facciamo tesoro. Sei la custode del focolare domestico in cui tutto si concentra, cuoca eccezionale accogliente e ospitale.
Oggi nonostante la tua veneranda età, hai custodito la bellezza come un dono. Sia la bellezza intesa come mitezza e purezza d’animo, sia la bellezza esteriore, con quegli occhi celesti, cristallini e il tuo sorriso solare che non neghi a nessuno nonostante i tuoi acciacchi e le tue sofferenze fisiche.
In questa fase della tua vita, nella quale manifesti le tue fragilità, vorremmo esprimerti tutto l’amore che nutriamo per te e tutta la nostra presenza e la forza nel sostenerti e proteggerti. Ti ammiriamo per quello che sei stata, che sei e sarai. Grati al Signore per il dono della tua dolce presenza, ti auguriamo un felice compleanno!